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DIAMANTI- C’E ANCORA TEMPO PER CHIEDERE LA RESTITUZIONE DELLA PIETRA –

Oltre mezzo milione di euro secondo le stime i risparmiatori che hanno acquistato diamanti di investimento, il capitale, veniva assicurato tramite il circuito bancario come sicuro e remunerativo.

Purtroppo le cose sono andate diversamente dopo i primi dubbi sul reale valore della pietra e l’epilogo delle due principali società fornitrici dei preziosi (IDB spa e D.P.I)

Sono molti i risparmiatori che si sono rivolti alla sede adusbef Livorno per avere consulenza e chiedere la restituzione della pietra, dopo la dichiarazione di fallimento del 10 gennaio scorso da parte del Tribunale di Milano di una delle principali società fornitrici delle pietre (Intermarket Diamomd Business)

Nei prossi giorni inizieranno le prime mediazioni dinanzi agli organismi di mediazione locali per quei risparmiatori che imputano la responsabilità del disastroso investimento direttamente alla banca che avrebbe proposto l’acquisto non informando correttamente l’acquirente.

La strada della mediazione si rende necessaria anche per ridurre i costi a cui potrebbero essere esposti i risparmiatori, solo in caso di esito negativo della conciliazione con la banca il ricorso al giudice diventerebbe necessario.

Purtroppo non tutti i risparmiatori che si sono rivolti all’associazione erano in possesso di tutti i documenti in grado di dimostrare la loro effettiva titolarità della pietra; ciò per vari motivi quali l’impossibilità di rintracciare i predetti documenti dopo anni dall’operazione di acquisto del diamante.

Tale situazione si è aggravata con il fallimento della società che in qualità di fornitrice delle pietre era sino a quel momento l’unico soggetto a cui rivolgere la richiesta dei documenti.

Mentre per quei risparmiatori già in possesso dei titoli comprovanti la proprietà della pietra il termine dell’otto marzo segnava il termine per inviare alla procedura fallimentare (tramite posta elettronica certificata) la domanda di restituzione del diamante .

Dato il numero elevatissimo delle domande all’udienza originariamente prevista dal calendario di udienze il giorno 8 aprile scorso non sono state esaminate le istanze di restituzione delle pietre (ma solo quelle dei fornitori, dei professionisti e dei lavoratori della società fallita) per cui bisognerà aspettare ancora l’udienza del 21 ottobre per tale incombenza.

I proprietari dei diamanti che hanno già presentato domanda di restituzione della pietra non riceveranno comunicazioni dal curatore fino al 5.10.2019 ove saranno resi noti gli elenchi con abbinamento dei titolari con le rispettive pietre da restituire.

Per coloro che alla data dell’otto marzo scorso non hanno fatto richiesta di restituzione della pietra sono ancora in tempo a scaricare la richiesta (è possibile reperire il modulo dal sito adusbeflivorno.it) ed a inviarla solo tramite posta elettronica certificata all’indirizzo f41.2019milano@pecfallimenti.it Da sottolineare che coloro che optassero per l’invio personale della richiesta di restituzione della pietra dovranno allegare alla domanda tutti i documenti che comprovino la titolarità della pietra.

Per facilitare tale compito la sede locale Adusbef ha attivato un servizio di preventivo controllo della predetta documentazione, sarà necessario inviare i documenti tramite accesso al sito (adusbeflivorno.it).

Oltre alla restituzione della pietra i risparmiatori potranno chiedere alla banca che ha fatto da intermediaria nell’acquisto della pietra, il rimborso del capitale investito. E’ necessario che preliminarmente sia inviato un reclamo alla banca (scaricabile dal sito adusbeflivorno sez lettere/moduli), cui seguirà normalmente una proposta di conciliazione bonaria.E’ comunque necessario che il possessore che abbia intenzione di conciliare con la banca sia in possesso della pietra integra cioè nel contenitore sigillato. Naturalmente la transazione con la banca (che normalmente può oscillare da un minimo del 45-50% all’intero prezzo pagato per l’acquisto della pietra) impedirà la possibilità di adire successivamente la strada giudiziale. Per chi invece volesse ottenere l’intero importo del capitale investito non ha altre strade che quella contenziosa, adusbef ha inoltrato cause pilota e fra non molto si sapranno gli esiti.

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